Nel 1988 è stato costituito primo nel genere in Italia, Il Centro Studi sul Falso, struttura attraverso la quale alcuni docenti e ricercatori hanno deciso di intraprendere un’attenta riflessione sul fenomeno della falsificazione. In seguito a tale impresa, dopo aver raccolto centinaia di “falsi”, nel 1991 è nato il Museo del Falso, una rassegna di esemplari di falsi di vario genere, prodotti e manufatti contraffatti relativi a diversi comparti produttivi, settori artistici e scientifici, ambiti culturali diversi, tutti oggetti, scritti, opere dell’ingegno o documenti “rigorosamente falsi”.
Le varie esposizioni rinnovate periodicamente sono a carattere monografico e illustrano insieme ai vari reperti gli esiti delle ricerche svolte dal centro di studi sul fenomeno della contraffazione. Tra i pezzi custoditi alcuni sono di particolare interesse e curiosità: i falsi oggetti preziosi, i prodotti di lusso, i falsi valori bollati, i falsi del settore alimentare, i falsi prodotti farmaceutici, i falsi CD, i falsi biglietti e i falsi documenti.
Altre esposizioni che hanno riscosso l’interesse del pubblico sono state: il “FALSO PULITO”, ovvero l’industria delle contraffazione dei detersivi in Campania, il “FALSO FOOD”, ovvero manipolazioni, trasformazioni e falsificazioni del cibo, la serie “VOCI”, cioè le dicerie, falsi e calunnie su prodotti e marchi di successo.
Il museo ha chiuso nel 2011.